Dallo psicologo dello sport non ci vanni i “matti”

La Psicologia dello sport e dell’esercizio fisico è una branca della psicologia che si occupa di studiare e applicare sul campo tecniche e strumenti volti a: migliorare la performance agonistica dell’atleta; pianificare un programma di obiettivi concreto e realizzabile; favorire il recupero dopo un infortunio; lavorare sul clima motivazionale e la comunicazione in una squadra o Società Sportiva; sensibilizzare all’importanza dello sport per il benessere psico-fisico; realizzare programmi ad hoc per chi svolge un’attività fisica di wellness o fitness.
Chi è lo psicologo dello sport? Lo Psicologo dello sport è un professionista laureato in Psicologia e con una formazione specifica in Psicologia dello Sport e dell’Esercizio. Lavora a stretto contatto con lo staff tecnico di una Società Sportiva o con specialisti della medicina dello sport e della riabilitazione post-infortunio; insieme all’atleta o allo sportivo amatoriale realizza programmi per il raggiungimento di obiettivi specifici. Si occupa anche di età evolutiva per educare ad uno sport corretto e per promuovere l’importanza dell’attività fisica per la salute di una persona.
Cosa fa lo psicologo dello sport? In sostanza realizza un allenamento per l’atleta, proprio come il preparatore atletico e l’allenatore. La differenza è che, mentre gli ultimi due si occupano del fisico, lo psicologo dello sport va ad allenare una parte poco tangibile, cioè la mente. Il lavoro dello psicologo è sempre realizzato in accordo con lo staff tecnico e con l’atleta stesso, sia in sport individuali che di squadra. Generalmente si accoglie la richiesta di un atleta o di una Società sportiva nel momento in cui ci si rende conto che esiste una discrepanza tra la performance in allenamento e quella in gara. Si va ad effettuare una valutazione psicodiagnostica attraverso l’utilizzo di test standardizzati e osservazioni in gara e allenamento; successivamente si crea un vero e proprio piano di lavoro insieme all’atleta sulla base dei suoi obiettivi, dei punti di forza e delle aree migliorabili. Gli incontri sono variabili sulla base delle esigenze dell’atleta e del lavoro da svolgere; possono andare dai 5 ai 10 incontri, con la possibilità di seguire un atleta professionista durante tutto l’anno agonistico a 360°.
Ci sono differenze tra uno psicologo clinico e uno psicologo dello sport? Certo che sì! La psicologia clinica po’ occuparsi di problematiche legate alla sfera affettiva, cognitiva, relazionale; spesso il paziente arriva in studio con una problematica da risolvere, una difficoltà, un trauma da superare. Lo psicologo dello sport è un professionista che dopo la laurea si è formato in modo specifico sulla psicologia dello sport. Può avere anche altre specializzazioni, ma sa benissimo che quando si lavora con uno sportivo l’aspetto clinico non entra in gioco! Nello sport si lavora sulla prestazione e non si va mai a toccare alcun aspetto “patologico”. Se nel percorso lo psicologo dello sport dovesse accorgersi di alcuni aspetti clinici potenzialmente rischiosi (ad esempio un disturbo alimentare) potrà avvalersi di un collega opportunamente formato.
Chi può rivolgersi allo psicologo dello sport? Tutti gli sportivi, agonisti e non, che desiderano migliorare la propria performance in gara. Non esiste uno sport che non possa trarre beneficio da un allenamento mentale condotto da uno psicologo sportivo. Esistono programmi anche per l’età evolutiva, dove lo sport non è ancora agonismo ma semplicemente un’attività ludica (o così dovrebbe essere); in questo caso si possono introdurre alcuni elementi fondamentali della psicologia dello sport.
Quali sono le richieste principali di un atleta? Solitamente la gestione dell’ansia pre-gara. Ma anche il lavoro sul focus attentivo, il recupero da un infortunio, la pianificazione degli obiettivi, l’analisi della motivazione o il miglioramento della comunicazione tra compagni o con l’allenatore.
Che strumenti vengono utilizzati? Il lavoro con l’atleta è molto concreto. SI lavora sul campo o in studio, ma si utilizzano tecniche “spendibili” immediatamente dallo sportivo. I principali strumenti sono: osservazione, test psicodiagnostici sportivi, bio feedback, colloqui.
Per concludere, oggi lo psicologo dello sport è diventata una figura fondamentale all’interno dello staff di una Società Sportiva. Chiunque pratichi sport conosce, infatti, l’importanza della testa per raggiungere i propri obiettivi!